Gli operai avevano concluso le operazioni e marito e moglie si avvicinarono per salutarli.
Tutto intorno era bellezza, silenzio, tramonto, pace e campagna umbra, anche per loro: per i “Magnifici Sei”.
Dal giorno in cui le travi di castagno erano state girate e riposte nello stesso punto, dalla squadra dei “Magnifici sei”, i lavori procedettero più spediti e decisi di prima.
Quando l’intera opera fu finita, Vivi e il marito restarono a lungo a guardarla: gli sembrava strano e quasi impossibile che, dalla forma primordiale in cui lo avevano preso, il Casale, adesso, avesse una luce totalmente nuova, quasi pervadente e totalizzante.
Sfidando la diffidenza fisiologica che i “suoi” operai nutrivano verso di lei, Vivi seguiva, quotidianamente, i lavori al Podere Le Corone e, assieme a una dose di pratica fattività e di buon umore, non tralasciava di portare caffè, panini e un paio di canzoni.
Tra tutti i motivetti che amava cantare, una volta imboccata la via d’ingresso del Podere, mentre la squadra smantellava l’enorme copertura dell’edificio, ce n’era uno che trovava appropriato per descrivere la situazione attuale in cui si trovava la struttura.
Animata da uno spirito nuovo, diverso e più vitale di quello con cui aveva iniziato la giornata, subito dopo essere andata dal parrucchiere, Vivi aveva comunicato le sue decisioni al marito.
“Come facciamo ad affrontare le ingenti spese per riprendere i tetti dell’edificio?” – le aveva chiesto lui, per telefono.
“È molto semplice” – rispose lei, dall’altro capo della cornetta – “Non compriamo niente di nuovo: solo il minimo indispensabile per la manodopera e i lavori strutturali di messa in sicurezza del Casale.
Sulla collina, il sole illuminava il mondo con la sua luce tenue e intensa.
Le fronde degli ulivi sembravano d’oro, così come buona parte delle zolle irradiate dai primi raggi del mattino.
La campagna del Podere, tutt'intorno era piena di fresca rugiada e, anche se era una mattina d’estate, l’aria era frizzante, piacevole, rigenerante.
Vivi, che non aveva chiuso occhio per tutta la notte, si trovava di fronte al Casale e lo guardava innamorata sì, ma anche con rabbia, preoccupazione e un pizzico d’angoscia.